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ITINERARIO

ITINERARIO CONSIGLIATO A CRETA (in greco: Κρήτη)

 

Periodo consigliato maggio-ottobre, spesso molto caldo e ventoso (Meltemi).

In genere in aereo o in traghetto si arriva a Iraklion (in greco: Ηράκλειο) città molto grande, caotica, da vedere comunque molte cose quali: il Museo Archeologico, tutta la zona storica del porto con gli insediamenti saraceni, veneziani, ottomani.

Dopo il porto, verso ovest, sul lungomare, esistevano piccoli ristoranti da "pesce" (circa € 10-15 a testa), purtroppo soppressi per una più che discutibile urbanizzazione dalla zona, peccato.

Partendo dal porto, in direzione sud, passando sotto la E75, percorrendo una strada in salita ci si addentra nella zona più moderna, commerciale e industriale, della città. Proseguendo fuori Iraklion di circa 6 km, si raggiunge la località, dove è ubicato il Palazzo di Knosso, sulla collina di "Kephala Hill". Da non perdere, fantastico!

Di fronte all'ingresso si possono trovare bar e ristoranti (abbastanza cari).

Il nostro consiglio è giungere alla mattina presto, alle 08.00, sia per il caldo, che per i turisti delle crociere e dei viaggi organizzati.

Nota personale: la parte nord di Creta è molto turistica, molti alberghi, poche bellezze naturali, a parte qualche “chicca”, esempio Elounda (in greco: Ελούντα)-Spinalonga (in greco:Kalydon), e naturalmente Malia (in greco: Μάλια) e gli altri siti, il turismo di massa ha mietuto anche qui le sue vittime.

Proseguendo verso est, si può raggiunge Agios Nikolaos (in greco: Αγιος Νικόλαος) dove si può scegliere direzioni diverse; Elounda, uno dei centri più famosi e alla moda di Creta e non solo, oppure Sitia città balneare, ma niente di più.

Una direzione alternativa è la spiaggia di Vai, situata all'estremo nord-est, unica in Europa per le sue famosissime palme autoctone, ricorda un'isola dei mari tropicali (da ricordare la pubblicità dello snack Bounty).

Il parcheggio è immenso, il che fa intuire l'affluenza, fino a 8-10000 persone ogni giorno.

Salendo sul piccolo promontorio denominato Panorama, a est si vede anche un'altra spiaggia, fantastica (sabbia), poca gente, ci si arriva a piedi dal sentiero che parte dal parcheggio.

Si prosegue verso sud-est per Zakros (in greco: Ζάκρος), paesino in collina, consigliamo ristorante da Napoleone (€ 12-14 a testa).

Una strada panoramica e anche asfaltata porta a Kato Zakros. Spiaggia attrezzata con ristoranti, ma con poca gente. Il sito archeologico con il quarto Palazzo minoico per importanza.

Da Kato Zakros con la nuova e comoda strada asfaltata (giungendo da Ziros (in greco: Ζίρος) invece il tragitto è molto più lungo) si approda a Xerocambos, località isolata con spiagge stupende di sabbia.

Per mangiare in loco, consigliamo Taverna Kostas, posta in prossimità del mare.

Proseguendo sulla costa sud, verso ovest, si arriva a Ierapetra (in greco: Ιεράπετρα).

A nostro giudizio città prettamente turistica, poco da vedere ad eccezione della Fortezza e della presunta casa che ospitò Napoleone.

Il lungomare è particolarmente servito di ristoranti (si segnala il ristorante Zorbas) e taverne proprio sulla spiaggia di sabbia, dove arrivano anziane signore che vi vendono lumache di terra (piatto locale rinomatissimo) ed erbe di montagne essiccate e molto profumate.

Dal porto di Ierapetra, ma anche da Makrigialos nel periodo estivo, esistono collegamenti quotidiani (mare permettendo) con due fantastiche isole: Kouvonissi (in greco: Κουφονήσι) e Krissi (in greco: Χρυσή) mare caraibico, completamente disabitate, senza alcun servizio e dov'è vietato campeggiare. Sull'isola di Kouvonissi si possono ammirare le vestigia di una villa romana ed i resti di un anfiteatro romano, con una capienza di 1000 persone posto di fronte ad una spiaggia unica ... 

Partendo dalla città ci si può recare sull'altopiano di Lassithi (In greco: Περιφερειακή ενότητα Λασιθίου) dove funzionano ancora tanti mulini a vento, pochissimi in muratura, quasi tutti a struttura metallica. La strada è lunga e tortuosa, ma ne vale sicuramente la pena.

Se invece si sceglie di proseguire lungo la costa sud e poi verso l'interno in direzione dei paesi di mezzacosta (Ano Vianos (in greco: Βιάννου), Pirgos (in greco: Πύργος), Mires (in greco: Μοίρες)), si raggiunge Festo o Faistos (in greco: Φαιστός), secondo Palazzo minoico, sito archeologico molto importante, qui è stata trovata la famosa Rotella di Festo, contrariamente a Knossos, non si è intervenuti con lavori di abbellimento, un po' più difficile da decifrare e leggere la vita di 3500 anni fa.

Nota personale: anche qui in estate fa caldissimo quindi cercate di arrivare presto al mattino.

Da Festos in direzione Mires, oltrepassando il paese di 6 km, s’incontra l'insediamento di Gorthys o Gortina (in greco: Γόρτυνα), famosa città stato e capitale del periodo romano.

Non lasciatevi ingannare dalle apparenze per la pochezza dei ritrovamenti in prossimità della chiesa bizantina antistante al parcheggio, l'insediamento vero è su di un’altura a poche centinaia di metri!

Ritornando verso Festo, a circa 8-10 km all'interno, c'è Sivas (in greco: Σίβας), piccolo borgo ancora non troppo. Per magiare consigliamo la taverna Sakturis, nella piazza principale; cucina cretese, prezzi € 12-15 a testa.

Altro posto per alloggiare e per mangiare, di livello nettamente superiore è: Sigelakis Studios,; appartamenti raffinati e ottima cucina cretese.

Nelle vicinanze di Sivas è presente il monastero di Oldiyatria del 1700 da vedere, dove sono prodotti vino ed olio. Partendo da Sivas, in direzione sud-est, per Listaros e poi per il Monastero di Moni o di Gitrias, si raggiunge la costa sud in località Limenes (in greco: Καλοί Λιμένες.)

Piccola borgata servita da una bella spiaggia, nota dolente davanti a voi a 300 m da riva, uno dei più grandi scempi sulla natura.

Un "piccolo" miliardario, proprietario di tutto il terreno in loco, appassionato di navigazione, ha pensato bene di deturpare in modo irreparabile un'incantevole isoletta trasformandola in una stazione di servizio per i suoi panfili.

A 10 km in direzione sud-ovest sul mare si trova Matala (in greco: Μάταλα), famosa per le grotte dove soggiornavano gli hippies negli 60-70 (da Cat Stevens a Bob Dylan a Joni Mitchell).

Splendida la Red Beach o Kokkini Ammos (sabbia rossa di nome e di fatto); lasciare la macchina al parcheggio custodito a pagamento, a margine del paese, inerpicarsi per circa 45 minuti impegnativi, meglio non indossare infradito, ma ne vale la pena; quando ci si trova sopra la spiaggia ci rende conto che la scarpinata era necessaria per questa meraviglia!

Da Matala andate in direzione di Agia Galini (in greco: Αγία Γαλήνη): località molto turistica, tanti alberghi arroccati sulla montagna, simpatico porticciolo con parecchi bar e taverne e molteplici attività commerciali. Per magiare potete scegliere la taverna Alikes, proprio sopra il mare.

Da Agia Galini prendendo per Spili, verso nord ovest, 1 km prima del paese di Nea Krya Vrysi, girate a sinistra, una strada tortuosa panoramica vi porta ad Agios Pavlos

E’ solo un gruppo di case di vacanze con taverna sulla spiaggia.

A ovest di questa c'è una scalinata, che vi porterà dopo 200 m circa a un’enorme duna, sovrastante una spiaggia fantastica.

In alternativa, se non percorrete gli ultimi 2 km per la strada di Agio Pavlos e al bivio girate a destra, una strada asfaltata di 5 km vi porta alla spiaggia di Triopetra (in greco: Τριόπετρα) (3 rocce), qualche casa, un porticciolo su piccola baia, una lunghissima spiaggia di sabbia.

Lasciate Agia Galini e in direzione ovest trovate Preveli (in greco: Πρέβελη), con il suo importante Monastero, situato su un promontorio in prossimità di un fiume, lo stesso sfocia in una caratteristica e incantevole spiaggia.

Nota personale: dall'alto del promontorio si può vedere chiaramente il colore dell'acqua dolce che entra nel mare.

Proseguendo verso ovest, tornando sulla costa, incontrate Frangokastelo (in greco: Φραγκοκάστελλο), piccolo agglomerato di case per vacanza, in prossimità di un Castello veneziano, di fronte allo stesso una bellissima spiaggia di sabbia fine.

Dopo circa 15 km verso ovest si giunge a Hora Sfakion (chiamata anche Sfakia) (in greco Σφακιά, Sfakià), caratteristico paesino ubicato in una piccola baia, più ristoranti che abitanti, forse.

Il primo sulla piazzetta verso l'imbarcadero (dietro l'edicola) vale la sosta, anche qui con € 12-13 si mangia benissimo, se siete fortunati, lavora lì ancora un cameriere che parla molto bene italiano (una sorella vive a Pisa).

Dal porticciolo ci si può imbarcare giornalmente per Loutro (in greco: Λουτρό), paesino dove si arriva solo in barca (!), o Sweet Water Beach, Glyka Nera, spiaggia in ciottoli (per lo più naturista), con ampolle d'acqua dolce a 5 metri dal mare (sorgenti sotterranee).

Questa bella spiaggia è raggiungibile anche a piedi, anche qui il sentiero è assai impervio a strapiombo sul mare bellissimo!

Nota personale: utilizzare scarpe da trekking per raggiungere la spiaggia, (percorso veramente impegnativo) poi scarpette di gomma tipo windsurf per camminare sulla stessa. Inoltre portatevi sempre da bene almeno una bottiglia grande d'acqua a testa perché quando fa caldo, il vento asciuga.

Dal porto di Sfakia c'è un altro traghetto che porta all'isola di Gavdos o Gozzo (in greco Γαύδος) il punto più a meridione dell'Europa, l’isola è raggiungibile solo in caso di bel tempo, il braccio di mare non è lunghissimo ma a volte le correnti, a causa del Meltemi, sono forti.

Anche qui le spiagge sono da sogno, sabbia bianca, vi abitano solo circa 150 persone, taverne, artigianato e qualche pescatore, ma è possibile pernottare.

Per raggiungere la costa settentrionale dell'isola occorre tornare verso est in direzione Spili, piccolo paese dove esistono diverse attività artigianali e commerciali.

Proseguendo verso nord raggiungete Rethymno: visitate il centro storico e la Fortezza veneziana che domina la città.

Da qui ci si immette nella superstrada E75 per andare a Chania (in greco: Χανιά): città abbastanza grande con un porto pieno di caffè e taverne. Affascinante la città vecchia, passeggiate nelle viuzze che si dipanano nel vecchio centro storico scoprirete tanti piccoli negozietti pieni di tutto, ottimi i ristoranti caratteristici sul porto veneziano.

Da Chania con diversi mezzi di trasporto si possono raggiungere le famose Gole di Sammarià (in greco: Σαμαριά), uno dei pochi canyon europei; trekking lungo circa 11 km, piuttosto arduo (all'incirca sei ore di camminata), indicato per persone già avvezze a questo tipo di escursione.

Partendo da Chania ci si immette nuovamente sulla E75 in direzione ovest e si raggiunge Kissamos (Kasteli), (l’antica Cisamus romana) (in greco: Κίσσαμος), paese turistico semplice dove non manca niente di quello che può necessitare, vi è persino un piccolo ospedale.

Da qui imboccare la strada in direzione Platanos (in greco: Πλάτανος), dopo circa 3 km girate a destra, rimanendo sempre verso il mare, verso l'Hôtel Balos, attraversate un piccolo borgo di nome Kaliviani. Proseguendo per circa 11 km (la strada sterrata è molto brutta) arriverete a un parcheggio alla sommità di un promontorio. Posteggiate il vostro mezzo e seguite il sentiero a ovest in mezzo al verde, improvvisamente sotto di voi appare la splendida laguna di Balos (in greco: Μπάλος)

Scendete i gradini (parecchi) che ancora vi separano da quella meraviglia della natura: incredibile e bianca, azzurra di mare dalla sabbia irreale!

Nota personale: non scordate mai di portarvi da mangiare e soprattutto da bere, non c’è assolutamente nient'altro che mare.

Al ritorno, subito dopo l'albergo sulla sinistra, vicino alla chiesa vi è una magnifica taverna, nome dell’omonima isola fortificata Gramvoussa (in greco: Γραμβούσα).

Dopo questa sosta culinaria, che consigliamo vivamente da fare in serata, ritornate verso Platanos, dal centro girate verso destra, dopo circa 1 km ecco che si offre ai vostri occhi una vista incantevole: Falasarna o Phalasarna (in greco: Φαλάσαρνα), su un declivio di uliveti che si susseguono a perdita d'occhio, verso il mare, poi una bella spiaggia lunga di sabbia, Golden Beach. Paese in crescita dove esiste una zona archeologica, Ancient Falasarna, situata in prossimità del mare, importantissimo porto romano che per motivi geologici è sprofondato di 5 m.

Per alloggiare consigliamo di seguire la strada principale a scendere per circa 3 km e al primo bivio a salire verso sinistra in direzione Kavoussi, piccolo agglomerato di case a mezza costa; ma così si chiama anche il resort, www.kavousi.gr/41251. La famiglia Marathaki è molto ospitale; gli studios e le camere sono sopra la media, denotano un certo gusto, i prezzi sono contenuti, in media-bassa stagione si paga € 35 per una camera matrimoniale per due persone.

Per mangiare seguire la strada a scendere per 4 km in mezzo agli ulivi, sino al bivio che indicata a sinistra il porto e a destra la Taverna Vassili (dove il gestore in realtà è Jorgo, figlio di Vassili),. Si mangia molto bene, cucina tipica cretese, posto accogliente, vista sul mare, conoscenza di vecchia data, € 13-15 a persona.

Nota personale: provate l’insalata greca con la mitzitria (feta morbida), è unica!

Partendo ancora da Platanos in direzione sud si arriva dopo 8 km a Sfinari, piccole spiagge di ciottoli e ghiaia.

Da qui proseguendo in direzione sud, dopo 25 km si arriva a un bivio che a sinistra porta a Paleochora, città molto turistica, troppo!

Ritornando al precedente bivio girando invece a destra, si va a Elafonissi (In greco: Ελαφονήσι), spettacolo incredibile dall'alto.

Spiaggia rosa-bianca, sulla costa è servita da bar, ombrelloni e lettini, ma attraversando la lingua di mare di circa 100 m che porta all'isolotto (ora per mareggiate collegato alla terra ferma), si giunge al parco naturale protetto "progetto Natura 2000", lo spettacolo è imperdibile: sabbia rosa finissima ovunque, piccole calette di acqua turchese, dune con gigli bianchi, i gabbiani. Recatevi il più possibile a sud in quando è la parte più protetta dal vento.

Nota personale: anche qui non scordate le vettovaglie, l'acqua soprattutto.

Consigliamo nonostante la bellezza della strada panoramica che si dipana da Platanos passando per Sfinari (in greco: Σφηνάρι,) Campos, Livadia (in greco: Λιβαδειά) sino ad Elafonissi, di percorrere il più veloce percorso interno, che da Kissamos, passando per Topolia (in greco: Τοπόλια) e Elos (in greco: Έλος), raggiunge comunque la meta.

Passato il paese di Elos, prima di scollinare verso la discesa che porta a Elafonissi, girando a destra si raggiunge il piccolo e caratteristico villaggio di montagna: Malia. Di recente un gruppo di francesi ha interamente eseguito una ristrutturazione dell'intero borgo mantenendone in modo rigoroso le caratteristiche costruttive.

Possibilità di mangiare in loco sempre, per pernottamento occorre prenotare in quanto la disponibilità è limitata.

ALCUNE CITTA'

 

IRAKLION o HERACLEIO (in greco: Ηράκλειο)

Arrivando a Creta, in aereo o in traghetto, in genere si giunge a Iraklion, già Candia o Candakas.

Capitale di Creta e quarta città della Grecia.

Non ci sono molte notizie sul periodo minoico per Iraklion per la pochezza dei ritrovamenti nella città, ma probabilmente era lo scalo marittimo del Palazzo di Knosso.

Notevoli in tutta la città, invece, sono i segni dei domini posteriori quali Bizantino, Saraceno e Veneziano.

Tutta la zona del porto ha un importante impatto estetico ed emotivo:

- La fortezza di Rocca a Mare costruita tra il 1523-1540.

- Le mura con la loggia (1626-1628)

- Il grande fossato con l'arsenale e le fortificazioni militari.

Vi sono anche preesistenze ottomane e arabe, a seguito del lunghissimo assedio e il dominio per anni (visibile la moschea Vezir, 1856).

Naturalmente da non perdere la visita al nuovo museo di Iraklion, posto alla fine della salita panoramica, che dal porto conduce in città.

Ricchissimo per oggetti esposti, certamente tutto Knosso, ma provenienti anche da altri siti come Festos o Faistos (in greco: Φαιστός), Agia Triada (in greco: Αγία Τριάδα) e Malià (in greco: Μάλια).

Iraklion come le altre città della costa nord è collegata alle altre dalla superstrada (gratuita) E75 che collega da est a ovest, Agio Nicolaos e Kissamos.

Molto diverso il tessuto urbano, del centro moderno e della città verso sud in direzione Knosso.

Importante e divertente per i bambini e non solo, il grande Cretaquarium, Thalassocosmo. E' una grande struttura di oltre 5000 mq, con più di 300 vasche con acqua marina.

Il fabbricato che ospita anche l'Istituto di Biolologia Marina, si trova a circa 15 km ad est di Iraklion, sulla strada per Malia, tel. 0030-2810337788.

 

AGIOS NIKOLAOS (in greco: Αγιος Νικόλαος)

Testimonianze e studi, la indicano già presente nel periodo centrale minoico, dall'altra parte il Palazzo di Milià (08,30 - 15,00 8 euro) è poco distante.

In seguito vi sono state molte occupazioni come Dori, Romani e Bizantini, poi naturalmente Veneziani, Genovesi e Ottomani.

Dell'occupazione genovese era il castello sulla collina di Agios Nikolaos chiamato Mirabello, non più esistente, che ha in seguito contrassegnato l'intero golfo, da dove si domina la città stessa, Elounda sino all'isola di Spinalonga.

Da visitare il piccolo ma interessante Museo archeologico.

 

SITIA (in greco: Σητεία)

È situata a 63 chilometri a est di Agios Nikolaos, al limite nord est dell'isola di Creta.

Naturalmente il primo impianto della città è minoico con pochi ritrovamenti esposti nel piccolo museo cittadino.

Data la posizione strategica sul mare verso nord-est, senz’altro sarà stato un'importante scalo per attività commerciali con tutto l'Egeo e la Turchia.

A est si trovano i resti di una fortezza veneziana di nome Kasarma.

Sitia è una ridente e attrezzata città turistica collegata verso ovest con la E75, anche se in questo tratto, certamente panoramico, la portata e la qualità della strada cambia notevolmente.

Da visitare il Monastero di Toplon a circa 12 km a est di Sitia.

Aperto dalle 9,00 alle 18,00 ingresso 2,50 euro.

Il monastero è un palazzo fortificato, costruito dai veneziani nel 1350 circa, ma è stato usato e occupato anche dai Cavalieri di Malta e dagli Ottomani.

Ogni settimana è collegata dal porto con Rodi e nel periodo estivo tramite il piccolo aeroporto con Atene (in greco: Αθήνα), Karpatos (in greco: Κάρπαθος) e Rodi (in greco: Ῥόδος.)

 

IERAPETRA (in greco: Ιεράπετρα)

Non si hanno notizie d’impianti o di ritrovamenti minoici in città.

Alcune presenze dimostrano l'occupazione romana, poi si passa a quella araba e veneziana, come la Fortezza che domina la città.

Sull'altura si riconoscono le vestigia di un Castello genovese del 1300 ampliato in seguito dai Veneziani. La Fortezza veneziana fu ristrutturata da Francesco Morosini verso il 1626.

In città, per tradizione ma senza prove storiche, si nota un fabbricato fatiscente, abbandonato, in stile veneziano, dove alla fine del 1700 sembra vi abbia soggiornato Napoleone di ritorno dall'Egitto.

Ora è una ridente città balneare dedita al turismo e alle coltivazioni in serra.

Ogni giorno esistono collegamenti con l'isola di Gavdos, nel periodo estivo anche per Koufounissi o Koufonisia (in greco: Κουφονήσια) e Chrissi o Chrisy (in greco: Χρυσή)

Nella parte vecchia della città, esiste un piccolo museo archeologico, dove sono esposti diversi oggetti ritrovati sia in zona, che a Pirgos, Agia Fotia, Fournou; in primo piano l'enorme sarcofago minoico.

Sopra l’isola di Koufounissi esiste un anfiteatro romano capace di ospitare 1000 persone sedute!

  

FRANGOKASTELO (in greco: Φραγκοκάστελλο)

Per arrivare a Frangokastelo da Agia Galini prendere per Rethymno, poi a Spili prendere la deviazione a sinistra per Damnoni (in greco: Δαμνόνι), poi prendere per Sfakia.

È un piccolo agglomerato sparso di case sul mare, solo dimore per vacanze e qualche taverna: unica caratteristica il castello!

Costruito dai Veneziani nel 1371 (dedicato a S. Nicola) a protezione degli attacchi dai pirati, ma in realtà usato pochissimo e poi abbandonato, è stato eretto sulle fondazioni di una chiesa paleocristiana dedicata a S. Marco.

Il castello ha forma regolare con torri in angolo e il perimetro è ancora tutto integro, solo alcune modifiche sono state apportate durante il periodo ottomano quando qui nasce la leggenda del castello: fantasmi o ombre umane?

Sarebbero quelle dei soldati morti il 17 maggio 1828, chiamati "gli spiriti della rugiada", nella battaglia contro i turchi che, alla fine di maggio, appaiono all'alba per poi sparire in mare tra il panico degli osservatori, ai primi raggi di sole.

Provate a chiedere agli abitanti del posto, sono molto restii a dare risposte in merito ... chissà!

A ovest del castello 3 km esiste un’incredibile duna di sabbia alta più di 20 metri Orthi Amnos”, da vedere assolutamente.

 

SPILI (in greco: Σπήλι)

È situato sulla strada da Agia Galini che va verso Rethymno, circa a metà percorso, piccolo paese di mezza costa, dove si trovano diverse attività commerciali per prodotti locali ed etnici. Dai merletti ai tessuti, dai saponi alle essenze, e poi l’artigianato con legno d'olivo e poi ancora l’olio e il famosissimo miele di timo.

Diverse piccole taverne fronteggiano la strada principale, oltre che sulla piazzetta antistante, la particolare fontana veneziana, costituita da diciannove teste di leone in pietra che versano l'acqua di una delle tante sorgenti.

Spili, purtroppo, viene anche ricordata per essere stata teatro di una sanguinosa battaglia della II guerra mondiale.

In caso di necessità il paese è fornito di banca, bancomat, ufficio postale e benzinaio.

Da punto di vista storico Spili non ha ritrovamenti archeologici particolari nella zona.

 

RETHYMNO (in greco: Ρέθυμνο)

Sembra che non ci siano prove di un'importanza minoica rilevante per la città.

Gli interventi delle varie scuole di archeologia citano testimonianze del periodo ellenistico e naturalmente romano.

Grande intervento del XVI secolo è stato il Veneziano, soprattutto a fronte delle continue minacce e conflitti con la presenza ottomana.

Di quel periodo è l'ampliamento del castello, la Fortezza veneziana, con le opere della cinta muraria della città progettate dall’architetto Michele Sanmicheli (1484-1559) visitabile gratuitamente, costruita tra il 1573 e il 1582.

Dello stesso periodo sono la fontana del Rimonti o Raimondi costruita tra il 1626 e il 1629 e la Loggia.

Da visitare inoltre il centro storico (la città vecchia) simile per molto a Chania, piccole viuzze su cui affacciano attività commerciali le più variegate e inserite in contesti architettonici veneziani ed ottomani che creano una particolare atmosfera.

Il museo archeologico è ricco di oggetti vari provenienti dai siti limitrofi di tutta la provincia.

Merita un breve vista il lago di Kurna, situato a 3 km da Georgiopulis; piccolo, ma con un certo fascino, poiché dai ristoranti sovrastanti il lago si può vedere il medesimo e sullo fondo il mare.

 

CHANIA o CANEA (in greco: Χανιά)

Importanti e recenti scavi e studi, ci indicano l’impianto di Chania molto

antico, sembra oltre il 2300 AC, all'inizio del periodo prepalaziale, con ritrovamenti di vita neolitica, poiché coperto già dagli insediamenti attuali o veneziani e saraceni.

Ma alcuni scavi fatti nel quartiere Splantsia, es. nella strada di Daskalojanni e sulla collina di Kasteli, hanno fatto emergere molte preesistenze del primo periodo minoico, con ritrovamento di abitazioni, oggetti di vita quotidiana e tavolette della iscrizione.

Dagli scavi fatti in più zone tra Kasteli e la zona del porto, si può ipotizzare che la Kydonia minoica avesse una superfice enorme, pari a circa 7-8 volte Knosso (in greco: Κνωσός)

Naturalmente l'evoluzione anche di questa città è stata dettata dai famosi cataclismi del 1700 a.C. e del 1450 a.C.; a fronte di tutto ciò si svilupparono insediamenti posteriori di Kydonia (così era chiamata Chania) che ha poi donato il nome a tutta la provincia.

Importanti occupazioni in seguito si sono succedute naturalmente come, romani, bizantini, arabi sino all'arrivo dei veneziani nel XIII secolo.

Naturalmente lasciando segnali permanenti con manufatti del loro tempo e presenza.

Girando per i vicoli caratteristici della Chania vecchia, in prossimità del porto, si trova testimonianza di tutto ciò.

Imponente e di grande fascino, nella zona del porto, sono i bastioni e gli arsenali a carattere militare, come la Fortezza Firkas, il faro sul porto, la loggia.

Notevole anche la costruzione veneziana che ospita il museo Navale.

Interessanti sono il ghetto ebraico, ma anche alcuni monasteri e chiese di nostri ordini religiosi come Francescani o Domenicani.

Per quasi 100 anni, dopo vi fu il dominio ottomano che rivoluzionò anche a fronte di conflitti interreligiosi la funzione e l'estetica dei fabbricati della città, sino alla liberazione di Creta nel 1897, con il principe Giorgio e al governo vero dopo l'accordo europeo del 1913.

Come per Iraklion, l'espansione della città (moderna) per ovvie ragioni, è avvenuta verso sud sino a lambire per diversi chilometri la E75.

A nostro giudizio, sono da visitare:

- La zona del porto e la città vecchia, ricchi di scorci unici testimonianze del passato ma anche di attività artigianali, commercio etnico autentico e naturalmente osterie e taverne.

Caratteristico il grande mercato coperto unico nel suo genere.

Personaggi illustri: sembra che Chania abbia dato i natali a Fidia, celebre architetto-scultore, famoso tra l'altro per gli ornati del Partenone in Atene.

 

KISSAMOS o KASTELI (in greco: Κίσσαμος)

Non sono presenti reperti di civiltà minoiche, nel piccolo museo prospiciente la piazza principale sono esposti alcuni reperti romani.

Nella piazza principale Tzanakaki, vicino ai resti delle mura del vecchio castello c’è il piccolo museo cittadino (08,30-15,00 euro 3) da vedere assolutamente.

Ci sono interessanti reperti provenienti da Nopigia, Drapania del periodo Ellenistico, importanti e affascinanti mosaici romani rinvenuti sotto l’ospedale di Kissamos.

Dalla piazzetta, scendendo verso il porto sulla sinistra, sono visibili alcuni tratti delle mura Veneziane di fortificazione e di difesa di un castello ormai scomparso, costruito intorno al 1580/1590.

Sempre veneziana e ancora visibile, la grande Fortezza posta sull'isola di Gramvousa; costruita tra il 1579 e il 1582, meta di escursioni con battelli dal porto di Kissamos.

La città è posta al limite nord-ovest dell'isola ed è il termine della E75.

Da qui sono possibili camminate guidate (14 km per andata e ritorno) al sito collinare di Polyrina (in greco: Πολυρρηνία) la città dorica più antica di Creta con la sua importante Necropoli e acquedotto romano.

 

PALEOCHORA (in greco: Παλαιόχωρα)

È un piccolo centro balneare in posizione sud-ovest.

Il borgo non ha mai dato alla luce reperti minoici né dorico-romano.

È situato su una punta che s’incunea nel mare con due coste, una rocciosa l'altra sabbiosa.

Particolarità è il castello veneziano, distrutto e ricostruito diverse volte nei secoli, una di queste verso il 1540 per mano del Pirata Barbarossa.

Paleochora d'estate è molto popolata da turisti, d'inverno è deserta.

Ha collegamenti nel periodo estivo con l'isola di Gavdos (punto più meridionale d'Europa), e con i paesi cretesi di Sfakia (in greco: Σφακιά), e Agia Roumeli (in greco:Αγία Ρουμέλη)

Per arrivarci (abbastanza lungo) da Kissamos per Topolia, poi prima per il bivio di Elos (in greco: Έλος) al ponte girare a sinistra e proseguire per 30 km.

Da Paleochora per Sougia; è un piccolo agglomerato su una spiaggia di sabbia e ghiaia.

Sul lato ovest, c’è un piccolo porticciolo da cui parte il sentiero E4 che porta alla baia di Lissos e all’omonimo sito archeologico romano, proseguendo poi per Paleochora, Elafonissi, ecc.

Il percorso è molto impegnativo sia per il terreno, che per l’altimetria; si consigliano inoltre calzature adatte, non pesi alle mani, ma in zainetti e molta acqua.

Esiste comunque un servizio di taxi-barca quotidiano. Dopo circa un’ora di cammino si arriva su un altopiano dal quale si vede in basso la baia di Lissos e un incredibile e ripido sentiero porta ai resti del sito; vicino al mare c’è una piccola cappella in stile Bizantino, più indietro alcuni resti tra cui il tempio di Asclepio, una necropoli, e alcuni bei mosaici del periodo romano, ma tutto qua.

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